Come abbiamo visto nell’articolo precedente, l’espansore palatale è il primo degli apparecchi fissi su cui intendiamo dare indicazioni e approfondimenti perché è tra i più utilizzati.
Ora sappiamo quali sono le principali differenze tra apparecchi fissi e mobili, siamo consapevoli di quali siano le cattive abitudini della crescita che influiscono sulle alterazioni scheletrico-dentali e abbiamo imparato a seguire alcune semplici regole di igiene e prevenzione durante la terapia ortodontica.
Ciò che abbiamo appreso maggiormente, inoltre, è l’importanza di intervenire tempestivamente sul paziente, quando è ancora un bambino, a partire da visite specialistiche ortodontiche periodiche che permettono di individuare quando è il momento giusto per iniziare una terapia ortodontica.
Ma andiamo oltre e cerchiamo di capirne di più.
Cos’è l’espansione rapida palatale
L’ “espansione rapida palatale” è la terapia del cosiddetto “deficit trasversale scheletrico del mascellare superiore”, cioè dell’anomalia delle strutture dento-scheletriche di interesse ortodontico che comprende la maggior parte dell’ortodonzia clinica.
Perché l’espansione rapida palatale è un tema così importante
Alcune alterazioni congenite come distrofie, disturbi del metabolismo, infezioni o traumi o, più comunemente, alcune alterazioni funzionali come respirazione orale, suzione del dito o del ciuccio e deglutizione atipica influiscono sullo sviluppo delle basi ossee modificando l’equilibrio tra le forze esercitate dalla muscolatura interna (lingua) e quelle sviluppate dalla muscolatura esterna (labbra e guance).
L’analisi dell’occlusione dentale per un’efficace terapia ortodontica
Una terapia efficace non può prescindere da un’attenta valutazione dell’inclinazione degli elementi dentali. Assisteremo infatti a situazioni occlusali diverse in base alla posizione degli elementi dentali rispetto alle basi ossee:
d) Quando gli elementi dentali dell’arcata superiore e inferiore assumono un’inclinazione di compenso più o meno evidente in funzione della gravità del deficit trasversale (vestibolarizzazione degli elementi dentali dell’arcata superiore e linguoversione degli elementi dentali dell’arcata inferiore), la situazione che ne consegue non sarà associata a cross bite.
L’adattamento neuromuscolare, conseguente all’acquisita postura mandibolare anomala, condiziona una disarmonia facciale e lo sviluppo mandibolare asimmetrico. È facile intuire a questo punto che, tale condizione, si ripercuote poi chiaramente anche a livello estetico nelle proporzioni del volto.
Gli effetti dell’espansione rapida palatale
Gli effetti dell’espansione si possono facilmente osservare in un’immagine radiografica. Grazie ad essa, possiamo notare chiaramente l’obiettivo dell’espansione rapida, che è quello di coordinare le basi ossee determinando un incremento della dimensione trasversale dell’arcata superiore e un riposizionamento ortopedico del mascellare in una condizione più favorevole rispetto alla mandibola, evitando il più possibile un effetto ortodontico sui denti di ancoraggio.
In conclusione, il deficit trasversale del mascellare superiore si presenta pertanto come un elemento comune alla maggior parte delle malocclusioni.
Risolvere il deficit trasversale scheletrico è quindi uno degli obiettivi terapeutici da raggiungere, comune in più protocolli; la metodica utilizzata è l’espansione rapida mascellare che produce effetti scheletrici sul complesso maxillofacciale, determinando l’apertura della sutura palatina mediana, regalandoci finalmente un bel sorriso.