Alfabeto del Sorriso: impariamo insieme tutti i termini usati in Ortodonzia

30 Novembre 2021
Alfabeto del Sorriso

Andiamo avanti con la nostra rubrica “Alfabeto del Sorriso

Impariamo insieme i termini più comuni del vocabolario dell’Ortodontista per scoprire i segreti del mondo del sorriso.

La terza parola della rubrica è: Contenzione

La contenzione è la fase che segue la conclusione del trattamento ortodontico pensata per impedire ai denti di tornare nella loro posizione iniziale e per assicurarti che i risultati ottenuti durino nel tempo.

Difatti, anche dopo la terapia ortodontica, i denti continuano a muoversi.

Proprio per questo, l’Ortodontista ti chiederà di utilizzare un apparecchio di contenzione, che aiuta a contenere lo spostamento dei denti e a consolidare il risultato finale.

 

Quali sono gli apparecchi di Contenzione?

Scopriamo quindi che, in realtà, il percorso di cura ortodontico non termina semplicemente con la rimozione dell’apparecchio, ma continua con il periodo di Contenzione.

La contenzione può essere attiva o passiva:

  • Le contenzioni passive servono a consolidare la posizione dei denti, grazie all’aiuto di apparecchi specifici;
  • Le contenzioni attive servono a contrastare gli stimoli nocivi che possono spingere i denti peggiorandone la posizione o modificare in negativo la crescita del viso. I peggiori nemici di un risultato stabile sono la spinta della lingua in mezzo ai denti e tutte le alterazioni delle funzioni orali.

Gli apparecchi di contenzione sono di tre tipi:

 

  1. Il filo metallico, che si incolla dietro i denti. Questo metodo si usa quando i denti sono tutti permanenti, per contrastare il rischio di recidiva dell’affollamento dentale. Ha il vantaggio di essere invisibile, ma comporta difficoltà maggiori nella pulizia quotidiana dei denti e può staccarsi in uno o più punti nel corso del tempo per le forze della masticazione.
  2. Gli apparecchi rimovibili in resina. Ne esistono di più tipi e richiedono collaborazione, anche se di solito devono essere indossati solo la notte. Permettono però di mangiare e lavarsi i denti normalmente.
  3. Le mascherine invisibili: hanno uno spessore che copre la superficie masticante dei denti, abbracciano i denti come in una gabbia di plastica impedendone i movimenti indesiderati. Sono molto utilizzate perché poco ingombranti e rimovibili, però si possono rompere o usurare, soprattutto se in caso di bruxismo, cioè quando il paziente serra con forza i denti durante il sonno.

 

Quanto dura la Contenzione?

Non c’è una vera e propria risposta a questa domanda, in quanto la cura ortodontica è un trattamento individuale; non vi è quindi una regola valida per tutti i pazienti.

Se il caso è complesso, bisognerà essere più attenti e puntuali nei controlli a distanza: il paziente deve essere informato e responsabile, presentandosi periodicamente al controllo.

Una contenzione per tutta la vita non ci mette al riparo dall’invecchiamento dentale, ma può controllare alcuni fattori di rischio.

In ogni caso, la contenzione non è una garanzia assoluta nel tempo: la stabilità del risultato ortodontico dipende sicuramente da una buona diagnosi e da un piano di trattamento appropriato e l’efficacia dei diversi tipi di contenzione dipende molto dalla collaborazione del paziente e dal controllo periodico presso l’ortodontista.

Nei pazienti in crescita, la forma del viso e l’occlusione dentaria si modificano fino al raggiungimento dell’età adulta; ma, anche in seguito, la bocca si trasforma perché mastica, parla, si muove, vive!

 

La precauzione è quindi indispensabile per mantenere il risultato al sicuro.

Cerca l’ortodontista più vicino e prendi un appuntamento per una consulenza personalizzata.

 

 

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